Le Bellezze della Maremma
Testi e ricerca di Mario Apicella, agronomo appassionato di biodiversità locale. Vive sul Monte Amiata e si occupa di programmazione aziendale e finanziamenti pubblici per gli agricoltori (338 1786591). Foto di Janina Dan se non specificato altrimenti, elaborazione grafica di Giuliano d’Angelo
- Zafferano di Pari
Nasce alle Terme di Petriolo e si sta diffondendo ovunque per le sue doti eccezionali, sia culinarie sia officinali. Basta utilizzarne pochi milligrammi per capire che tutte le altre, rosse o bionde che siano, son state solo deludenti esperienze. (Foto: Filippo Minacci).
- Claudina
Tra le 27 varietà di susina presenti nel nostro territorio questa ha la caratteristica di adattarsi a tutto, anche ai palati più esigenti, con un nocciolo che si stacca al volo e un seme che dà alberi meravigliosi.
- Ciavattone
Fagiolo singolare che non si dà arie. Tenerissimo e digeribile anche con i più scorbutici, non sopporta contraffazioni. Chi lo assaggia ne resta incantato.
- Granturco rosso
Se la polenta ha un sapore interessante, con questo granturco acquista anche un colore e un caratteristico profumo che la legano a storie raccontate davanti al fuoco, e a terreni lavorati con pazienza, amore e intelligenza.
- Noce mangiaterra
Non serve cercare quest’oro in California perché cresce in sintonia con chi la coltivi ovunque, sbocciando da semplici gusci proprio sotto i nostri occhi. Frutto sacro pieno di vitamine e nutrimenti che il miglior farmacista non saprebbe offrire.
- Monna Lisa
Nasce in Olanda dall’irriducibile creatività Toscana. Ama il ramarino e il roast beef. Cresce a San Quirico, riconosciuta IGP a due passi da noi sulla Cassia. Sogna Parigi per diventare la pomme fritte.
- Galletta da tavola
Croccante, saporita e sana come poche, questa uva si trova raramente sotto i riflettori, mentre merita di essere sposata dai migliori chef per le sue peculiari doti e le sue umili origini.
- Pera del curato
Con le sue origini francesi e il suo fascino latino si lascia degustare dall’autunno alla primavera, conservando senza spese le sue proprietà terapeutiche e nutritive che hanno creato invidia in ogni moderna varietà industriale.
- Pesca delle vigne
La trovi in Maremma tutta imbellettata durante la vendemmia, per allietarne il gran lavoro, dove ancora si raccoglie l’uva a mano. Prima di addentarla è obbligatorio farsi accarezzare dal suo profumo inebriante.
- Biancuccio
Fico delizioso amato dalle ultracinquantenni. Adora colazioni col pane e abbronzarsi al sole per conservarsi meglio. Fresco, mantiene tutte le sue proprietà nutritive. In pochi parlano di lui, ma i ristoratori più colti della Maremma tutta lo stanno cercando senza tregua per inserirlo nel loro menù più fico.
- Cicerchia del Bigi
Tra i legumi abbandonati da riscoprire e gustare, questa piccola cicerchia ha un valore legato alla nostra terra, alle nostre terme e sopratutto ai nostri contadini più autentici. (Foto: Mario Macchia).
- Brunellone
Antico vitigno da cui l’Amiata fa derivare l’origine del famoso Brunello. Corteggiato ancora ad altezze da brivido dà vini naturali che presentano sfumature, aromi, sapori ed ebrezze unici.
- Sri Sri Sri Maremma
Dea Indiana del villaggio di Chengareddypalli, Karakambadi
Facebook, oppure www.srimaremma.org
- Fernando Tizzi
Pastore e “pensatore” di Saturnia, appassionato raccoglitore di strumenti agricoli e artigianali dei primi decenni del Novecento. (per sapere di più di Fernando)
- Il Ciaffagnone
Sottile sfoglia di uova e farina cotta in padella unta di lardo e cosparsa di cacio pecorino (vedi articolo e ricetta).
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