Vecchi lupi antiche strade
Chissà quando, nelle Maremme, un viandante ha visto per l’ultima volta un lupo (vivo o morto) prima di questi poveri esemplari da importazione che hanno dovuto subire sulla loro pelle lo scontro tra irriducibili lupofili e drastici lupari? Certo è che, a scavalcare un secolo, doveva essere più facile trovare, nella Maremma dell’ottocento, un brigante a far razzie tra le greggi piuttosto che un lupo. I lupi, le greggi transumanti li lasciavano a passare il freddo inverno, affamati, sugli Appennini nelle selve loro habitat naturale. In basso nelle maremme, troppi campi, troppi pascoli e boschi meno di adesso. Mille anni fa invece nel medioevo i lupi c’erano eccome, ma avevan l’abitudine di incontrare o santi o lupari…nei due casi non potevan prestare troppa attenzione agli agnelli. Due millenni fa invece avevano una brutta stampa che li raccontava un po’ troppo aggressivi specie quando bevevano nei ruscelli. Infatti quei militaristi dei Romani li usavano per insegna delle loro Legioni (FORZA ROMA, FORZA LUPI!) Specialmente la VI Legio il cui vessillifero faceva sfoggio di una bella pelle di lupo adagiata sulle spalle e con la testa appoggiata sull’elmo, formidabile dentiera grignante compresa. Combatterono da lupi le legioni di Mario e di Silla sbranandosi tra loro sotto Saturnia dove finiva la Antica Via Clodia una consolare intermedia tra Aurelia e Cassia di cui rimane qualche tratto e la voglia di farla tornare a vivere (www.anticaviaclodia.it).
In effetti può sorgere qualche dubbio che la Maremma possa essere un giusto habitat per i lupi, ma senz’altro sarebbe uno splendido habitat per la grande specie che, una volta in estinzione, sta tornando a frequentare quelle lande europee dove trova da soddisfare le sue poche esigenze: il popolo camminatore, cui si associa il popolo cavaliere e quello biciclettaro. Questi milioni di esemplari, sempre in cerca di percorsi adatti alle loro caratteristiche e da dove sia tenuto lontano il loro nemico giurato, il popolo motorizzato, trovano accoglienza dovunque meno che in Italia , meno che in Maremma.
Dunque diamo accoglienza ai lupi (salvando pecore capre e cavoli) ma cerchiamo di attirare anche un po’ di viandanti! Le due speci non sono incompatibili sullo stesso territorio. Purtroppo sono più pericolosi i cani randagi e qualche maremmano (cane o uomo) ma faremmo come i pellegrini di un tempo che per i cani ed i briganti avevan con sé un lungo bastone di nocciolo, come quello dei butteri, ma più grosso: il bordone.
Buon Cammino.
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