Io, pastore
Il fenomeno delle predazioni per noi pastori è un grave problema, tutti gli allevatori colpiti si trovano in grandi difficoltà economiche per il mancato reddito. Non solo a causa degli animali predati, ma per tutte le conseguenze di ciò. Per prima cosa, la perdita della produzione primaria – il latte – che in alcuni casi supera il 60-70 per cento. Poi ci sono i costi per la vigilanza che sono molto impegnativi e molto onerosi: si tratta di stare tutte le notti in giro con le proprie auto per proteggere le greggi, e non riposando la notte è difficile lavorare di giorno. Poi la gestione dei nostri cani ha un costo, e soprattutto è una preoccupazione, perché sono animali che possono attaccare per difendere il proprio gregge, con conseguenze imprevedibili.
Ma io mi faccio una domanda: siamo sicuri che chi parla di ambiente conosca il territorio? Siamo sicuri che c’è una conoscenza di come è composta un’oasi, siamo sicuri che certe persone che parlano di ecosistema sanno come si articola la catena alimentare? È giusto che sappiate che chi veramente conosce il territorio è chi da sempre ci vive e ci lavora. Se ci fosse maggiore umiltà e si parlasse con gli allevatori si risolverebbero tanti problemi, che oggi sono affrontati solo sulla carta.
Mi voglio rivolgere a tutti i cittadini delle nostre comunità: ma voi pensate che se viene meno la pastorizia sia un vantaggio per l’ambiente e non invece un danno? Allora ve lo spiego io: se mancano gli animali dal territorio salta tutto l’ecosistema, finisce la biodiversità tanto cara al mondo ambientalista. Pensate al mantenimento del territorio, pensate al rischio idrico: se il terreno non è coltivato non assorbe più acqua, che ruscella verso valle provocando alluvioni. Un alto aspetto è il rischio incendi, se un territorio non ha più le sue pecore che brucano l’erba. La vegetazione dei terreni a pascolo quando secca nel periodo estivo può provocare colossali incendi, con costi economici molto alti e danno all’ambiente.
Come ultima cosa, non bisogna dimenticare che si mangia tutti i giorni… Se viene a mancare chi produce come si affronta il problema alimentare? Voglio rivolgere un appello al mondo ambientalista: cerchiamo un confronto serio, camminiamo nella stessa direzione. Solo così sarà possibile far convivere ogni specie vivente come ogni specie vegetale. E ricordiamoci che un pastore non è pastore perché ha vinto un concorso! È un lavoro dalle mille difficoltà, per cui ci vogliono tanta esperienza e una seria professionalità.
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