In bocca al lupo
…che deve essere moderna nel valorizzare il vecchio. Cioè riconoscere e rispettare un patrimonio culturale, agricolo, naturale, paesaggistico, umano e quant’altro, nel suo insieme, come contesto dinamico, non da conservare così come, ma di gestire con i mezzi disponibili verso obiettivi possibili. Il tutto facilitato degli strumenti di comunicazione e condivisione, di una nazione democratica e dinamica.
Per quanto mi risulta, la mancanza di lupi non era un problema particolarmente sentito in Maremma. In fatti, la politica “di contrastare la perdita d’identità genetica del lupo in un’area dell’Italia centrale dove la presenza di ibridi lupo-cane è stata accertata” ha le sue origini in un piano d’azione della Comunità Europea. Certamente, non parte di esigenze locali del tipo “Aahh, quanto mi mancano i lupi a Scansano”. In questo senso, la Provincia di Grosseto è stata assoldata come “operatore ecologico” al sostegno un bene comune di un livello ben più superiore.
In questo, non vedo nessun male. Ma chiunque scelga di “operare” in un ambiente dove l’ecologia è assai instabile, non può muoversi senza un tentativo di prendere in considerazione i vari attori e interessi che saranno impattati. Il picnichista non deve lasciare le buste di nylon, né il cacciatore le cartucce. L’agricoltore non può bruciare le stoppe, né la miniera può contaminare le falde. La Provincia non può procedere alla protezione del lupo puro per volontà di altri, senza considerare il significato per i suoi.
Dall’altra parte, non ho motivo di pensare che la Provincia non abbia iniziato il progetto in buona fede. Non posso sapere se gli effetti collaterali fossero prevedibili, e forse mitigabili. A me interesse quello che possiamo oggi imparare per migliore il progetto in particolare e la gestione della Maremma in generale.
Due Comunicati Stampa a distanza di sei settimane della Provincia Grosseto:
26 novembre 2013
Progetto europeo Life-Ibriwolf: presentato il Piano Provinciale per la riduzione del randagismo
Caso unico in Italia per il metodo con cui è stato redatto: per la prima volta il Piano è il frutto della concertazione tra tutti gli attori interessati
7 gennaio 2014
“Aggressioni agli allevamenti: richieste misure urgenti al Governo e alla Regione” Inviato alla Regione un documento condiviso con tutti i sindaci .
Che cosa è successa fra una data all’altra. Si sono aumentate le aggressioni? Noi non possiamo sapere perché la Provincia non ha o non può o non vuole rendere pubblici i dati.
Quello che è successo è che non-so-chi ha cominciato a lasciare dei lupi ammazzati davanti ai Municipi per far capire che la “concertazione tra tutti gli attori” non c’è.
Credo che, nel passato, la Provincia abbia scelto di minimizzare il problema delle pecore (non dei lupi), con la disinvoltura di chi non temeva analisi critica da parte della stampa locale, che ha fatto poco altro (prima dei lupi ammazzati) che ripubblicare tempestivamente i comunicati stampa della Provincia: p.e. Il Tirreno 27 novembre 2013, Il Giunco 26 novembre 2013.
La brutta bestia in via d’estinzione, che va difesa: La Trasparenza. Gli strumenti per salvarla: La comunicazione oggettiva (ci prova La Spia) e la condivisione aperta (provaci ancora Provincia). Altrimenti, sarà l’omertà il vero re della Maremma, con i suoi sudditi la superficialità e la servilità.
Richard Harris
Lascia un commento