Quando il nostro futuro digitale non è una diretta sociale


L’epoca della digitalizzazione e dell’innovazione, trascinata dall’intelligenza artificiale (IA), ha ormai preso parte al dibattito pubblico in modo sempre più preponderante.

Ma da questo orizzonte, il territorio grossetano rischia di fossilizzarsi nella solita, stanca retorica del bel paese dedito solo al turismo ed alle tradizioni. Data la sua naturale vocazione al settore primario, immaginiamo un futuro in cui l’IA e l’agricoltura di precisione diventano parte integrante del tessuto economico di Grosseto.

Immaginiamo droni che proteggono le colture con sistemi IoT; sistemi di predizione che aiutano a monitorare emergenze relative ad eventi climatici catastrofici, maggiormente frequenti; un’istruzione digitalmente avanzata, attratta sul grossetano per trainare ricerca e sviluppo dell’agricoltura 4.0. Tutto ciò sarebbe possibile, ma non sta accadendo. Nonostante le potenzialità, sembra che il Comune di Grosseto si ostini a guardare al passato, come fosse riluttante ad entrare nell’era moderna.

Tuttavia, a leggersi il programma di Mandato (bis) del 2021-2026 del Comune, al punto (4.) “La città facile” si riporta l’intenzione di digitalizzare servizi al cittadino e per le imprese. Sette punti programmatici tanto nobili d’intento quanto generici nel loro piano di attuazione a livello di fondi, responsabili, tempistiche, relazioni. Messa a parole chiave, l’IA appare timida protagonista, forse unica menzione nello storico di notizie e comunicati del Comune. Il ritratto che ne emerge è una visione approssimativa sulle potenzialità del digitale: una sorta di sportello che agevolerebbe i servizi pubblici cittadini. Una pratica utile, certo, ma limitata; forse persino negativa, perché non si concepisce una visione che avvii e sostenga quelle infrastrutture digitali che attrarrebbero ed amplificherebbero i rendimenti delle aziende, e dunque la qualità della vita del cittadino e del Comune.

CAMBIO DELLA GUARDIA

Dopo Giacomo Cerboni (Assessore al Bilancio, Comune di Grosseto 2017-2021), la giunta è priva persino di un Assessore all’informatizzazione. Rimane una menzione, tra le molte altre materie di competenza, ad “Innovazione ed Informatizzazione” nella Prima Commissione consiliare. Quasi fosse un aspetto secondario, trascurabile. Giova dunque ricordare come lo sviluppo digitale sia però la voce primaria del PNRR nel 2021. Un piano finanziato dall’UE che beneficia anche Grosseto, certo. Tuttavia, la declinazione della Giunta ha visto allocare buona parte dei fondi per opere di riqualificazione di infrastrutture pubbliche fisiche, tralasciando sostanzialmente miglioramenti alla connettività di rete, all’istruzione o tutti quegli interventi che avrebbe aumentato la competitività digitale delle aziende. Difatti, alla voce M1C1 – 1.4.1 risulta siano stati allocati ben 328.160€ al rinnovo del sito internet e servizi digitale del Comune – per un sito di per sé già operativo e comprensivo. Ciò, nuovamente, senza ulteriori specifiche sulla natura dei lavori, ma probabilmente originatesi a partire dalle volontà espresse nel Mandato (bis).

IL PARAGONE NAZIONALE

Come compendio, a guardarsi le classifiche, digitalizzazione e Grosseto mai si sono conciliate: dalla classifica annuale del Sole24Ore sulla qualità della vita della città Italiane (2022), che ne quantifica la posizione a fanalino di coda per quanto riguarda imprese che fanno e-Commerce, startup innovative, imprenditorialità giovanile, e banda larga per le famiglie; passando all’Human Smart City Index 2022 di EY, che la posiziona nell’ultima quarta sezione della classifica, mancando di filiera produttive e pratiche di transizioni digitale degne di nota; infine, la più recente a Maggio 2023, lo studio di FPA di Digital360 per deda.next, in cui Grosseto ricopre nuovamente un posizionamento “medio-basso” per maturità digitale.

La trasformazione digitale richiede una leadership visionaria, un impegno concreto delle istituzioni locali, cooperazione del settore privato e una società pronta a supportare i cambiamenti. Senza un coordinamento di queste forze, il futuro digitale di Grosseto resterà una diretta social per mostrare i muscoli, e nulla più.

Luca Nannini Ricercatore e Consulente in Intelligenza Artificiale

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