Condivisione e comunicazione in Comune


Grosseto è un capoluogo di provincia, la più vasta della Toscana.

Articolata in quartieri e frazioni, è una città a portata d’uomo; in una posizione strategica, che consente di raggiungere le belle cittadine toscane, umbre, laziali, liguri, romagnole, senza neppure troppi sforzi, ma con un po’ di pazienza, quella sì, per via dello stato dei collegamenti. Se ci fermiamo, però, a fotografare solo ciò che accade in Città e quali opportunità offre, ci accorgiamo di quanta vita c’è, che ci scorre intorno e della voglia di fare che anima tante persone, sparse e riunita qua e là, in enti ed associazioni. Perché al di là della presenza scenica, che può o meno ammiccare i turisti, quando vi accedono; oltre il biglietto da visita, che presentiamo ai viaggiatori, che transitano dalla nostra stazione; vorrei soffermarmi sulle Persone che la vivono.

Quei Cittadini che fanno sì che la Nostra Città possa contare su un Terzo Settore ricco, attivo, instancabile direi. Sono realtà diverse, ognuna con il proprio ambito di intervento, con i propri obiettivi da raggiungere, volte a perseguire fini volontaristici, di sostegno, culturali, e non solo. Nel 2018 è nato il Mosaico del Volontariato, che ha creato una rete con l’obiettivo di fare in modo che le associazioni potessero interagire, relazionarsi, coordinarsi. Credo, personalmente, che la scelta di intraprendere questo percorso fosse giusta ed anche ambiziosa. Ed è su questa strada, già avviata, che si potrebbe ipotizzare un intervento ulteriore, con lo sforzo di coinvolgere anche le altre associazioni del territorio e di far sì che l’amministrazione comunale si sforzi a fare di più.

Grosseto trovare il terreno comune

Perché se le realtà s’incontrano, la strada per la vera e propria contaminazione è sicuramente in salita e non possono essere lasciate sole. Non si tratta solo ed esclusivamente di aderire ad una rete, perché quella rete va fatta funzionare, con una buona organizzazione, partendo dalla condivisione di idee, progetti, iniziative, calendari, appuntamenti. E quando ogni gruppo di persone (accumunate da amicizia, passioni, interessi) decide di scambiare le proprie esperienze, contatti, prospettive, cedendo un po’ di sé per aprirsi a quello che non conosce e che l’”altro” può offrire, allora il risultato potrebbe stupire ed è sicuramente oggi inimmaginabile.

Perché non possiamo conoscere oggi quello potrebbe derivarne? Perché facciamo fatica a superare, ognuno per il suo ambito, quel protagonismo (sano o talvolta eccessivo) che sovrasta lo spirito di un progetto. La sua vera anima. Forse puntare l’attenzione solo su quell’anima, potrebbe aiutare a coglierne il senso. Superare quella timidezza, che blocca, di fatto, la possibile interazione tra soggetti, che insieme farebbero diventare Grosseto una città “completa”. Scoprire il valore dell’idea, senza domandarsi da chi provenga. Le idee si manifestano e si concretizzano ed hanno un senso, però, solo se arrivano al di fuori del contesto cui nascono. Per farlo devono poter essere riconoscibili e conosciute.

La premessa

Serve prima di tutto la volontà di una concertazione, di un’organizzazione, di una condivisione e poi occorre una buona gestione. Se le associazioni e gli enti del terzo settore compissero lo sforzo ulteriore di condividersi; l’amministrazione dovrebbe cogliere la necessità di informare, creare l’opportunità di partecipare. Allora sì che i cittadini scoprirebbero nuovi interessi, passioni, ritrovarsi ed aprirsi alla conoscenza di ciò e coloro che non conoscono. È così che una città cresce. Almeno questa è la visione di Grosseto per come la vedo io, una Grosseto elegante nei modi, negli approcci, nei sorrisi, nelle strette di mano, nel superamento di preconcetti e pregiudizi, delle etichette e dei luoghi comuni, che sono certa iniziano a star stretti un po’ a tutti, grossetani e non.

Le proposte

Gli enti e le associazioni proponenti chiedono il patrocinio al Comune di Grosseto, che riconosciuta l’importanza sociale, culturale e le finalità cui questi progetti sono destinati, ne concede il c.d. patrocinio. Nel momento in cui il Comune riceverà, dunque, una richiesta di patrocinio per un evento potrebbe innanzitutto verificare che non si sovrapponga ad altri, in modo tale da invitare le associazioni a coadiuvarsi; informare gli organi di stampa che dovrebbero promuovere ogni evento patrocinato; pubblicare il calendario delle iniziative per il tramite di cartellonistiche luminose posizionate in posti strategici della città. In tal modo si inviteranno le associazioni ad un necessario confronto; la divulgazione investirebbe Amministrazione e chi d’informazione ne fa il proprio lavoro, presentando ciò che accade in città ai propri lettori. Così Grosseto oltre che completa diventerebbe anche equa e consapevole.

Gabriella Capone Avvocato e Consigliera Comunale di Grosseto

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