La biodiversità agricola e alimentare in Maremma: perché e come salvarla
Quando parliamo di biodiversità alimentare intendiamo un prezioso patrimonio genetico da custodire e difendere. Comprendiamo con questa terminologia ciò che mangiamo e in particolare sia ciò che si ottiene tramite agricoltura, sia tramite allevamento.
Nel settore agroalimentare, in seguito ai noti processi di globalizzazione, è avvenuto negli ultimi decenni un forte processo di omologazione tecnologica che se da una parte ha aumentato la produzione, ha fatto invece crollare il numero di varietà di piante coltivate.
Per farci un’idea, pensiamo a come circa 30 piante coprono il 95% del fabbisogno nutritivo mondiale. I nostri nonni avevano una dieta molto più variata.
La Maremma, come molte altre zone, possiede un patrimonio agroalimentare che va preservato. Tra le varietà a rischio citiamo a titolo di esempio il cece rugoso della maremma, la cipolla rossa di Massa Marittima, il lupino bianco della Maremma ecc. Nella tabella accanto un elenco dettagliato estratto da un elenco redatto dalla Regione Toscana.Perché la biodiversità del cibo va preservata? Perché rappresenta un patrimonio agricolo e culturale per il nostro territorio. Sempre di più l’Italia e i territori, e la Maremma non è da meno, valorizzano le risorse locali e questi sono patrimoni costruiti dai nostri avi in migliaia di anni di miglioramento genetico. Patrimoni che una volta persi lo sono è per sempre.
Per preservare la biodiversità e altri scopi è nata nel 2021 CCIBO Maremma, la Comunità del cibo e della biodiversità agricola e alimentare della Maremma. Maremma è una Comunità di promozione. Ha come obiettivo principale la tutela della biodiversità agroalimentare contro l’erosione genetica, e dei prodotti da essa ricavati a beneficio della Comunità stessa.
La CCIBO Maremma fa anche parte del registro nazionale dei distretti del cibo del Ministero delle Politiche Agricole. Promuove e valorizza le produzioni agroecologiche attraverso una rete sul territorio di agricoltori custodi, trasformatori, centri di ricerca e scuole. il traguardo principale di questa rete è quello di far conoscere la estesa biodiversità del territorio maremmano, la cultura e il territorio che la ospitano e di difendere il cibo giusto e sostenibile.
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